sabato 27 settembre 2008

San Vincenzo de Paoli

Oggi la Chiesa festeggia il Santo di cui, indegnamente, porto il nome.

Per questa occasione mi piace presentarlo nella speranza che i suoi insegnamenti non vengano mai dimenticati ed anzi, al contrario, rinnovati da tutti noi giorno per giorno.

La breve biografia che segue è tratta dalla presentazione che ne fanno i giovani monaci del monastero di S.Vincenzo Martire - Bassano Romano (VT) in occasione della liturgia odierna.

E’ nato in un umile famiglia cristiana a Pouy in Guasogna, nel 1581. Da umile pastore diventa prima diligente scolaro e poi studente di teologia a Tolosa. Nel 1600 diventa sacerdote ed intraprende una brillante carriera. Nel 1607 si trova a Roma, dopo esser passato per Avignone, incaricato di una missione diplomatica. Diventa quindi cappellano di corte e direttore spirituale di Margherita di Valois. Nel 1613 ottiene la Parrocchia di Clichy. Dedica il suo zelo pastorale a favore dei galeotti, scopre poi la spaventosa miseria materiale e spirituale del popolo a cui dedicherà tutta la sua opera. Il 20 Agosto del 1617 pronuncia un infuocato sermone sulla carità nella prima riunione delle Dame della carità: così l’avventura della carità vincenziana imbocca una strada che non abbandonerà mai. Madam De Gondi, di cui era stato precettore, stanzierà una somma considerevole per soccorrere i poveri in modo permanente: è l’inizio della fondazione dei Preti della Missione, i Lazzaristi, che ancora continuano l’opera del fondatore.
Con Luisa de Marillac nel 1633 fonda le Figlie della carità, chiamate comunemente le Suore di S. Vincenzo. Egli sale al padre nel 1660, è ricordato, lo sarà per sempre, come il santo della carità.

Per chi volesse approfondire vi consiglio il sito della GMV (Gioventù Mariana Vincenziana), quello della San Vincenzo , il sito delle Figlie della Carità e quello dei missionari Vincenziani.

XXVI Domenica del Tempo Ordinario (28 settembre 2008)

Prima Lettura Ez 18, 25-28
(dal Libro del Profeta Ezechiele)
Seconda Lettura Fil 2, 1-11
(dalla lettera di San Paolo apostolo ai Filippesi)
Vangelo Mt 21, 28-32
(dal Vangelo secondo Matteo)


i testi integrali delle letture domenicali sul sito: Maranatha.it

giovedì 25 settembre 2008

Medjugorje messaggio del 25 settembre 2008

"Cari figli, sia la vostra vita nuovamente una decisione per la pace.
Siate gioiosi portatori della pace e non dimenticate che vivete in un tempo di grazia dove Dio attraverso la mia presenza vi da grandi grazie.
Non chiudetevi, figlioli, ma sfruttate questo tempo e cercate il dono della pace e dell’amore per la vostra vita perché diventiate testimoni per gli altri.
Vi benedico con la mia benedizione materna.
Grazie per aver risposto alla mia chiamata."

Tratto dal sito ufficiale di Medjugorje

lunedì 22 settembre 2008

Papa Benedetto XVI al ritorno da LOURDES

"La Vergine Maria,
che una settimana fa ho avuto la gioia di venerare a Lourdes,
e' tralcio perfetto della vigna del Signore.
Da lei e' germogliato il frutto benedetto dell'amore divino: Gesu', nostro Salvatore.
Ci aiuti Lei a rispondere sempre e con gioia alla chiamata del Signore, e a trovare la nostra felicita' nel poter faticare per il Regno dei cieli".

(Angelus - 21 settembre 2008)

XXV Domenica del Tempo Ordinario (21 settembre 2008)

Prima Lettura Is 55, 6-9
(dal Libro del Profeta Isaia)
Seconda Lettura Fil 1,20c-24.27a
(dalla lettera di San Paolo apostolo ai Filippesi)
Vangelo Mt 20, 1-16
(dal Vangelo secondo Matteo)


i testi integrali delle letture domenicali sul sito: Maranatha.it

lunedì 15 settembre 2008

Beata Vergine Maria Addolorata (15 settembre 2008)

Oggi nel ricordo della Vergine Addolorata ho pensato di meditare con le parole di San Josemaría Escrivá, fondatore dell'Opus Dei.

“Maria, Maestra del sacrificio nascosto e silenzioso!”

Maria, Maestra del sacrificio nascosto e silenzioso! —Osservàtela, quasi sempre nascosta, mentre collabora con suo Figlio: sa e tace. (Cammino, 509)

La Vergine Addolorata. Nel contemplarla, guarda il suo Cuore: è una Madre con due figli, faccia a faccia: Lui... e te. (Cammino, 506)

Quant'è grande l'umiltà di mia Madre, Maria! —Non la vedrete tra le palme di Gerusalemme, né —tranne la primizia di Cana— al momento dei grandi miracoli.

Però non fugge il disprezzo del Golgota: lì, “iuxta crucem Iesu” —, accanto alla croce di Gesù, c'è sua Madre. (Cammino, 507)

Nell'ora dell'abominio della Croce, la Vergine è lì, vicina a suo Figlio, decisa a seguire la stessa sorte. Dobbiamo perdere la paura di comportarci da cristiani responsabili, quando ciò risulta scomodo nell'ambiente in cui ci muoviamo: Lei ci aiuterà. (Solco, 977)

tratto da: www.opusdei.it/

domenica 14 settembre 2008

sabato 6 settembre 2008

XXIII Domenica del tempo ordinario (07 settembre 2008)

Prima Lettura Ez 33, 7-9
(dal Libro del profeta Ezechiele)
Seconda Lettura Rm 13, 8-10
(dalla lettera di San Paolo apostolo ai Romani)
Vangelo Mt 18, 15-20
(dal Vangelo secondo Matteo)


i testi integrali delle letture domenicali sul sito: Maranatha.it

martedì 2 settembre 2008

Parola di Vita - settembre 2008

"Amate i vostri nemici, fate del bene a quelli che vi odiano, benedite coloro che vi maledicono, pregate per coloro che vi trattano male" (Lc 6, 27-28).

"Amate i vostri nemici". Questo sì che è forte! Questo sì che capovolge il nostro modo di pensare e fa dare a tutti una sterzata al timone della propria vita!
Perché, non nascondiamocelo: qualche nemico… nemichino, nemicone lo abbiamo tutti.
E’ lì dietro la porta dell’appartamento accanto, in quella signora così antipatica e intrigante, che cerco sempre di sfuggire ogni volta che minaccia di entrare con me nell’ascensore…
E’ in quel mio parente che trent’anni fa ha recato un torto a mio padre, per cui gli ho tolto il saluto…
Siede dietro il tuo banco di scuola e mai, mai l’hai guardato in faccia, da quando t’ha accusato al professore…
E’ quella ragazza che ti era amica e poi ti ha piantato in asso per andar con un altro…
E’ quel commerciante che t’ha imbrogliato…
Sono quei tali che in politica non la pensano come noi, per cui li dichiariamo nostri nemici. (…)
Come c’è, e c’è sempre stato, chi vede nemici i sacerdoti e odia la Chiesa.
Ebbene, tutti questi e un’infinità di altri che chiamiamo nemici, vanno amati.
Vanno amati?
Sì, vanno amati! E non credere che ce la possiamo cavare semplicemente mutando il sentimento d’odio in un altro più benevolo.
C’è di più.
Senti cosa Gesù dice:

"Amate i vostri nemici, fate del bene a quelli che vi odiano, benedite coloro che vi maledicono, pregate per coloro che vi trattano male".

Vedi? Gesù vuole che vinciamo il male col bene. Vuole un amore tradotto in gesti concreti.
Vien da chiederci: come mai Gesù dà un simile comando?
La realtà è che Lui vuole modellare la nostra condotta su quella di Dio, suo Padre, il quale "fa sorgere il sole sopra i malvagi e sopra i buoni e fa piovere sopra i giusti e sopra gli ingiusti".
Questo è. Non siamo soli al mondo: abbiamo un Padre e gli dobbiamo assomigliare. Non solo, ma Dio ha diritto a questo nostro comportamento perché, mentre noi gli eravamo nemici, eravamo ancora nel male, Lui ci ha amato per primo , mandandoci suo Figlio, che morì in quella terribile maniera per ciascuno di noi.

"Amate i vostri nemici, fate del bene a quelli che vi odiano…".

Questa lezione l’aveva imparata il piccolo Jerry, il bambino nero di Washington, che, per il quoziente alto di intelligenza, era stato ammesso ad una classe speciale con tutti ragazzi bianchi. Ma l’intelligenza non gli era bastata per far capire ai compagni che era uguale a loro. La sua pelle nera gli aveva attirato l’odio generale, tanto che il giorno di Natale tutti i ragazzi si fecero reciproci doni, ignorando Jerry. Il fanciullo ne pianse; si capisce! Ma arrivato a casa pensò a Gesù: "Amate i vostri nemici" e d’accordo con la mamma comprò doni che distribuì con amore a tutti i suoi "fratelli bianchi".

"Amate i vostri nemici… pregate per coloro che vi trattano male".

Che dolore quel giorno per Elisabetta, la ragazzina di Firenze, quando salendo i gradini per andare alla Messa si sentì deridere da un gruppo di coetanei! Pur volendo reagire, sorrise, ed entrata in Chiesa pregò tanto per loro. All’uscita la fermarono e le chiesero il motivo del suo comportamento che lei spiegò col fatto d’esser cristiana. Doveva quindi amare sempre. Lo disse con una convinzione infuocata. La sua testimonianza fu premiata: la domenica seguente vide tutti quei giovani in Chiesa, attentissimi, in prima fila.
Così i ragazzi prendono la Parola di Dio. Per questo sono grandi davanti a Lui. Forse conviene che anche noi sistemiamo qualche situazione, tanto più che saremo giudicati da come noi giudichiamo gli altri. Siamo noi infatti a dare in mano a Dio la misura con la quale Egli deve misurarci . Non gli chiediamo forse: "Rimetti a noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri debitori"? Dunque amiamo il nemico! Solo agendo così si possono aggiustare disunità, abbattere barriere, si può costruire la comunità.
E’ grave?
E’ penoso?
Non ci lascia dormire al solo pensarlo?
Coraggio.
Non è la fine del mondo: un piccolo sforzo da parte nostra, poi il 99 per cento lo fa Dio e… nel nostro cuore un fiume di gioia.

Chiara Lubich

Parola di vita, maggio 1978. Pubblicata su Essere la tua Parola, Chiara Lubich e cristiani di tutto il mondo, Roma 1980, p. 27-29.

Medjugorje messaggio del 2 settembre 2008

Messaggio del 2 Settembre 2008 a Mirjana

"Cari figli,
oggi invito voi riuniti intorno a me con cuore materno all’amore verso il prossimo.
Figli miei fermatevi.
Guardate negli occhi del vostro fratello Gesù, mio Figlio.
Se vedete la gioia, gioite con lui.
Se c’è il dolore negli occhi del tuo fratello allontanatelo con la vostra mitezza e bontà perché senza amore siete persi.
L’amore è l’unico efficace, esso fa miracoli.
L’amore vi darà l’unione in mio Figlio e il trionfo del mio Cuore.
Perciò, figli miei, amate".


La Gospa ha benedetto tutti i presenti e tutti gli oggetti sacri e ha invitato ancora una volta a pregare per i nostri pastori.


tratto da: info da Medjugorje