sabato 25 ottobre 2008

XXX Domenica del tempo ordinario (26 ottobre 2008)

Prima Lettura Es 22,20-26
(dal Libro dell'Esodo)
Seconda Lettura 1 Ts 1,5c-10
(dalla lettera di San Paolo apostolo ai Tessalonicesi)
Vangelo Mt 22,34-40
(dal Vangelo secondo Matteo)


i testi integrali delle letture domenicali sul sito: Maranatha.it

Medjugorje messaggio del 25 ottobre 2008

"Cari figli, vi invito tutti in modo speciale a pregare per le mie intenzioni affinché attraverso le vostre preghiere si fermi il piano di Satana su questa terra, che é ogni giorno più lontana da Dio, e mette se stesso al posto di Dio e distrugge tutto ciò che é bello e buono nell’anima di ognuno di voi.
Per questo, figlioli, armatevi con la preghiera e il digiuno affinché siate consapevoli di quanto Dio vi ama e fate la volontà di Dio.
Grazie per aver risposto alla mia chiamata."


Tratto dal sito ufficiale di Medjugorje

sabato 18 ottobre 2008

XXIX Domenica del Tempo Ordinario (19 ottobre 2008)

Prima Lettura Is 45,1.4-6
(dal Libro del Profeta Isaia)
Seconda Lettura 1 Ts 1,1-5b
(dalla lettera di San Paolo apostolo ai Tessalonicesi)
Vangelo Mt 22,15-21
(dal Vangelo secondo Matteo)


i testi integrali delle letture domenicali sul sito: Maranatha.it

domenica 12 ottobre 2008

XXVIII Domenica del Tempo Ordinario (12 ottobre 2008)

Prima Lettura Is 25,6-10a
(dal Libro del Profeta Isaia)
Seconda Lettura Fil 4,12-14.19-20
(dalla lettera di San Paolo apostolo ai Filippesi)
Vangelo Mt 22,1-14
(dal Vangelo secondo Matteo)


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martedì 7 ottobre 2008

Il Papa Benedetto XVI legge la Bibbia

Festa Madonna del Rosario (7 ottobre 2008)

Oggi, in occasione della Festa della Madonna del Rosario, riporto le parole di San Balaguer in merito all'importanza della preghiera del Rosario:

"Il Santo Rosario è un'arma potente. Impiegala con fiducia e ti meraviglierai del risultato."

"L'inizio del cammino che ha per termine l'amore folle per Gesù, è un fiducioso amore alla Madonna."

"- Vuoi amare la Vergine? E allora parla con Lei, cerca di conoscerla. Come? Recitando bene il suo Rosario."

"- Ma nel Rosario diciamo sempre le stesse cose! Le stesse cose? Non si dicono sempre le stesse cose coloro che si amano? Non sarà che il tuo Rosario risulta monotono perché, invece di pronunciare parole come un uomo, stai lì assente, ed emetti suoni senza senso, perché il tuo pensiero è lontano da Dio? E poi, guarda: prima di ogni decina, si indica il mistero da contemplare . Tu...hai contemplato almeno una volta questi misteri?"

domenica 5 ottobre 2008

Prima domenica di Ottobre - supplica alla Madonna del Rosario

O augusta Regina delle Vittorie, o Sovrana del cielo e della terra, al cui nome si rallegrano i cieli e tremano gli abissi, o Regina gloriosa del Rosario, noi devoti figli tuoi, raccolti nel tuo tempio di Pompei (in questo giorno solenne), effondiamo gli affetti del nostro cuore e con confidenza di figli ti esprimiamo le nostre miserie.
Dal trono di clemenza, dove siedi Regina, volgi, o Maria, il tuo sguardo pietoso su di noi, sulle nostre famiglie, sull'Italia, sull'Europa, sul mondo. Ti prenda compassione degli affanni e dei travagli che amareggiano la nostra vita. Vedi, o Madre, quanti pericoli nell'anima e nel corpo, quante calamità ed afflizioni ci costringono.
O Madre, implora per noi misericordia dal tuo Figlio divino e vinci con la clemenza il cuore dei peccatori. Sono nostri fratelli e figli tuoi che costano sangue al dolce Gesù e contristano il tuo sensibilissimo Cuore. Mostrati a tutti quale sei, Regina di pace e di perdono.

Ave Maria

È vero che noi, per primi, benché tuoi figli, con i peccati torniamo a crocifiggere in cuor nostro Gesù e trafiggiamo nuovamente il tuo cuore.
Lo confessiamo: siamo meritevoli dei più aspri castighi, ma tu ricordati che, sul Golgota, raccogliesti, col Sangue divino, il testamento del Redentore moribondo, che ti dichiarava Madre nostra, Madre dei peccatori.
Tu dunque, come Madre nostra, sei la nostra avvocata, la nostra speranza. E noi, gementi, stendiamo a te le mani supplichevoli, gridando: misericordia!
O Madre buona, abbi pietà di noi, delle anime nostre, delle nostre famiglie, dei nostri parenti, dei nostri amici, dei nostri defunti, soprattutto dei nostri nemici e di tanti che si dicono cristiani, eppur offendono il cuore amabile del tuo Figliuolo. Pietà oggi imploriamo per le nazioni traviate, per tutta l'Europa, per tutto il mondo, perché pentito ritorni al tuo cuore.
Misericordia per tutti, o Madre di misericordia.

Ave Maria

Degnati benevolmente, o Maria, di esaudirci! Gesù ha riposto nelle tue mani tutti i tesori delle sue grazie e delle sue misericordie.
Tu siedi, coronata Regina, alla destra del tuo Figlio, splendente di gloria immortale su tutti i cori degli angeli. Tu distendi il tuo dominio per quanto sono distesi i cieli, a te la terra e le creature tutte sono soggette. Tu sei l'onnipotente per grazia, tu dunque puoi aiutarci. Se tu non volessi aiutarci, perché figli ingrati ed immeritevoli della tua protezione, non sapremmo a chi rivolgerci. Il tuo cuore di Madre non permetterà di vedere noi, tuoi figli, perduti. Il bambino che vediamo sulle tue ginocchia e la mistica corona che miriamo nella tua mano, ci ispirano fiducia che saremo esauditi. E noi confidiamo pienamente in te, ci abbandoniamo come deboli figli tra le braccia della più tenera fra le madri, e, oggi stesso, da te aspettiamo le sospirate grazie.

Ave Maria

Un'ultima grazia noi ora ti chiediamo, o Regina, che non puoi negarci (in questo giorno solennissimo). Concedi a tutti noi l'amore tuo costante e in modo speciale la materna benedizione.
Non ci staccheremo da te finché non ci avrai benedetti. Benedici, o Maria, in questo momento il Sommo Pontefice. Agli antichi splendori della tua corona, ai trionfi del tuo Rosario, onde sei chiamata Regina delle Vittorie, aggiungi ancor questo, o Madre: concedi il trionfo alla religione e la pace all'umana società. Benedici i nostri vescovi, i sacerdoti e particolarmente tutti coloro che zelano l'onore del tuo Santuario. Benedici infine tutti gli associati al tuo tempio di Pompei e quanti coltivano e promuovono la devozione al santo Rosario.
O Rosario benedetto di Maria, catena dolce che ci rannodi a Dio, vincolo di amore che ci unisci agli angeli, torre di salvezza, negli assalti dell'inferno, porto sicuro nel comune naufragio, noi non ti lasceremo mai più.
Tu ci sarai conforto nell'ora dell'agonia, a te l'ultimo bacio della vita che si spegne.
E l'ultimo accento delle nostre labbra sarà il nome tuo soave, o Regina del Rosario di Pompei, o Madre nostra cara, o Rifugio dei peccatori, o Sovrana consolatrice dei mesti.
Sii ovunque, benedetta, oggi e sempre, in terra e in cielo. Amen.

Salve Regina

sabato 4 ottobre 2008

XXVII Domenica del Tempo Ordinario (05 ottobre 2008)

Prima Lettura Is 5,1-7
(dal Libro del Profeta Isaia)
Seconda Lettura Fil 4,6-9
(dalla lettera di San Paolo apostolo ai Filippesi)
Vangelo Mt 21,33-43
(dal Vangelo secondo Matteo)


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4 Ottobre 2008 - SAN FRANCESCO d'ASSISI

giovedì 2 ottobre 2008

Parola di Vita - ottobre 2008

«Date e vi sarà dato: una misura buona, pigiata, colma e traboccante vi sarà versata nel grembo» (Lc 6,38)

Ti è mai capitato di ricevere da un amico un dono e di sentire la necessità di contraccambiare?
E di farlo non tanto per sdebitarti, quanto per vero amore riconoscente?
Certamente sì.
Se succede a te così, puoi immaginare a Dio, a Dio che è Amore.
Egli ricambia sempre ogni dono che noi facciamo ai nostri prossimi in nome suo.
E’ un’esperienza che i cristiani veri fanno molto spesso.
Ed ogni volta è una sorpresa.
Non ci si abitua mai all’inventiva di Dio.
Potrei farti mille, diecimila esempi, potrei scriverne un libro.
Vedresti quanto è vera quell’immagine

"una misura buona, pigiata, colma e traboccante ti sarà versata nel grembo":

che significa l’abbondanza con cui Dio contraccambia, la sua magnanimità.

"Era già scesa la notte su Roma. E in quell’appartamento seminterrato l’esiguo gruppo di ragazze, che volevano vivere il Vangelo, si davano la buona notte.
Ma ecco il campanello.
Chi era a quell’ora? Un uomo che si presentava alla porta nel panico, disperato: il giorno dopo l’avrebbero sfrattato di casa con la famiglia, perché non pagava l’affitto.
Le ragazze si guardarono ed in un muto accordo, aprirono il cassettino dove, in buste distinte, avevano raccolto il residuo dei loro stipendi e un deposito per le bollette del gas, del telefono, della luce.
Diedero tutto a quell’uomo, senza ragionare.
Quella notte dormirono felici.
Qualcun altro avrebbe pensato a loro.
Ma ecco che non è ancora l’alba. Il telefono squilla.
'Vengo subito con un taxi', dice la voce dell’uomo.
Meravigliate per la scelta di quel mezzo, le ragazze attendono.
La faccia dell’ospite dice che qualcosa è cambiato: 'Ieri sera, appena tornato a casa, ho trovato un’eredità che non avrei mai immaginato di ricevere. Il cuore m’ha detto di farne a metà con voi'. La somma era esattamente il doppio di quanto avevano generosamente dato".

«Date e vi sarà dato: una misura buona, pigiata, colma e traboccante vi sarà versata nel grembo»

Ne hai fatto anche tu l’esperienza? Se non è così, ricordati che il dono va fatto disinteressatamente, senza speranza di ritorno, a chiunque chiede.
Prova.
Ma fallo non per vedere il risultato, ma perché ami Dio.
Mi dirai: "Ma io non ho nulla."
Non è vero.
Se vogliamo abbiamo tesori inesauribili: il nostro tempo libero, il nostro cuore, il nostro sorriso, il nostro consiglio, la nostra cultura, la nostra pace, la nostra parola per convincere chi ha a dare a chi non ha…
Mi dirai ancora: "Ma non so a chi dare."
Guardati attorno: ti ricordi di quell’ammalato in ospedale, di quella signora vedova sempre sola, di quel compagno rimandato così avvilito, di quel giovane disoccupato sempre triste, del fratellino bisognoso d’aiuto, di quell’amico in carcere, di quell’apprendista esitante?
E’ in loro che Cristo ti aspetta.

Assumi il comportamento nuovo del cristiano - di cui è tutto impregnato il Vangelo - che è quello dell’anti-chiusura e dell’anti-preoccupazione.

Rinuncia a mettere la tua sicurezza nei beni della terra e poggiati su Dio.
Qui si vedrà la tua fede in Lui, che sarà presto confermata dal dono che ti tornerà.
Ed è logico che Dio non si comporta così per arricchirti o per arricchirci.
Lo fa perché altri, molti altri, vedendo i piccoli miracoli che raccoglie il nostro dare, facciano altrettanto.
Lo fa perché più abbiamo, più possiamo dare; perché - da veri amministratori dei beni di Dio - facciamo circolare ogni cosa nella comunità che ci circonda, finché si possa dire come della prima comunità di Gerusalemme: non v’era fra loro nessun povero .
Non senti che con questo concorri a dare un’anima sicura alla rivoluzione sociale che il mondo s’attende?

«Date e vi sarà dato»

Certamente Gesù pensava in primo luogo alla ricompensa che avremo in Paradiso, ma quanto avviene su questa terra ne è già il preludio e la garanzia.

Chiara Lubich